L’opera è un’importante testimonianza della fase più arcaica del genere battaglistico e sembra delineare i caratteri precoci dell’attività giovanile di Salvator Rosa (Napoli, 1615 - Roma, 1673) o la tarda produzione di Aniello Falcone (Napoli, 1600 o 1607 – 1665), che ne contraddistinse l’iniziale svolgimento. La tela si potrebbe circoscrivere tra il 1635 e il 1639.