firmato e datato Tomaso Ruiz F. 1745 in basso a sinistra
in prima tela, entro cornice in legno e pastiglia dorati di manifattura napoletana del XIX secolo
confronto bibliografico: N. Spinosa, All'Ombra del Vesuvio, dal 1400 al 1800, Napoli 2003, pag.285
Le notizie biografiche circa Tommaso Ruiz sono scarsissime – non si conosce nemmeno l'area geografica di sua provenienza – e quindi ci dobbiamo rivolgere direttamente alle sue opere per ricostruirne almeno la storia artistica. Nel 1710 Ruiz è certamente a Napoli, come testimonia una Veduta della Riviera di Chiaia da Posillipo firmata e datata, di collezione privata. Ma negli stessi anni in città opera anche Gaspar van Wittel, il massimo esponente europeo della pittura di veduta. Evidentemente il mercato è ridotto, la committenza, quasi esclusivamente vicereale, scarsa; e Ruiz abbandona Napoli. Fra il 1710 e la fine degli anni trenta lo troviamo attivo a raffigurare panorami di città in giro per l'Italia centro meridionale ed a Malta, a cui accompagna una intensa produzione di piccoli capricci paesaggistici. Ma quando Napoli, grazie allo svolgimento del programma di governo di Carlo di Borbone, diventa tappa irrinunciabile del Grand Tour d’Italie, Ruiz, alla fine degli anni trenta, ritorna e si stabilisce definitivamente nella capitale del Regno, producendo, oltre a rappresentazioni di feste e ‘cuccagne’, vedute panoramiche della città, ripresa da oriente, da occidente e dal mare, e dei suoi dintorni, in particolare i Campi Flegrei e il Vesuvio.