(Napoli 1696 - Napoli 1782)
entro importante cornice coeva dorata a tre ordini di intaglio.
E’ tra i maggiori pittori napoletani del ‘700 e uno degli interpreti più raffinati del Rococò italiano. Partito dall’ispirazione classicista di Francesco de Maria, si accostò ben presto alla maniera di Francesco Solimena con una meticolosità tale da farlo spesso confondere con il più anziano maestro. Attraverso risultati di altissima qualità , supera la visione della realtà solimenesca per raggiungere un mondo di raffinata armonia compositiva e di preziosa eleganza formale. La dama è raffigurata a mezzo busto in elegante abito rosso, stola giallo damascata, corpetto finemente ricamato e un ricco fermaglio che impreziosisce l’acconciatura. Il dipinto mostra i caratteri tipici della
ritrattistica di Francesco De Mura, ma in alcuni passaggi il ductus pittorico sembra essere più rapido e immediato. Sarebbe dunque possibile anche collegarlo agli inizi di Giuseppe Bonito, noto sin dai suoi precoci esordi come ritrattista di grande efficacia nell’introspezione psicologica delle persone raffigurate.