Provenienza:
Studio dell'artista;
Collezione privata, Roma;
Galleria La Nuvola, Roma, come da certificato;
ivi acquisito dall'attuale proprietario
Esposizioni:
Mario Schifano "Astratto con anima", Galleria Fontanella Borghese, Roma, Aprile 2003, illustrato nel catalogo della mostra
Bibliografia:
Mario Schifano. Opere su carta 1955-1998, Vol. B) IV°, edito da Fondazione M.S Multistudio, Roma, p.20, rif. 62/032
Certificato di autenticità della Galleria La Nuvola di Fabio Falsaperla, Roma, rilasciato in data 05/05/2011
Opera registrata presso la Fondazione M. S., Roma, con il codice 62/32, come da certificato rilasciato in data 15 maggio 2001 e da etichetta sul retro
Opera in corso di archiviazione presso l'Archivio Mario Schifano a cura di Monica Schifano, Roma
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Mario Schifano (Homs, 1934 - Roma, 1998) è universalmente riconosciuto come il padre della Pop Art italiana. Animo inquieto e in continua ricerca di stimoli, nel 1962 compie un importante viaggio a New York, dove ha modo di entrare in contatto con Andy Warhol e Gerard Malanga, frequentando la Factory e le serate del New American Cinema Group. Nel suo soggiorno americano partecipa inoltre all’importante mostra “New Realists” presso la Sidney Janis Gallery, una collettiva che comprendeva gran parte dei giovani artisti della Pop Art e del Nouveau Réalisme, tra cui Warhol e Lichtenstein. Questo periodo segnerà in maniera indelebile la sua produzione artistica e tutta l’arte italiana degli anni successivi.
A Schifano è riconosciuto di aver ridefinito radicalmente la pittura attraverso il suo approccio poliedrico, improntando con il proprio lavoro la stagione di transizione dal dopoguerra alla nuova figurazione degli anni Sessanta, sperimentando innumerevoli mezzi, anche se la pittura resterà sempre la sua principale forma espressiva.
È proprio nel 1962 che Schifano realizza lo smalto e collage su carta intelata qui presentato. L’opera è composta da due grandi campiture di colore verde, eseguita con uno smalto steso sulla carta a formare due rettangoli ben ripartiti e appartiene alla fortunatissima serie dei monocromi, realizzati dall’autore in quegli anni. Caratterizzati da un azzeramento della superficie pittorica, “i monocromi” costituiscono probabilmente le opere di Mario Schifano che maggiormente hanno ispirato le generazioni successive. (Liberamente tratto dalla biografia dell’artista a cura dell’Archivio Mario Schifano)