CATALOGO ASTA 47
ASTA 47 - LIBRI, INCISIONI, DIPINTI ANTICHI - OGGETTI D'ARTE E DIPINTI XIX - XX SECOLO
19 MAGGIO 2011
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San Sebastiano ritrovato da Sant'Irene con la sua ancella dopo il supplizio delle frecce
olio su tela
cm 154x127
Il soggetto del dipinto è tratto dalla Passio di San Sebastiano, dalla 'Depositio martyrum' (354 d.c.) e da altre fonti tardo-antiche secondo cui il santo, che era tribuno (militare di alto rango alla corte imperiale di Roma), tenne nascosta la sua fede per aiutare i Cristiani perseguitati da Diocleziano. Dopo la scoperta della sua opera di assistenza Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del Colle Palatino, fu colpito da così tante frecce da essere creduto morto dai soldati e lasciato in pasto agli animali selvatici. Ma la nobile Irene, andata a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, si accorse che il tribuno non era morto e, portatolo nella sua casa sul Palatino, lo curò dalle numerose lesioni. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e, alla ricerca del martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano.
Siamo grati al Professor Riccardo Lattuada che, dopo aver visionato personalmente il dipinto, ha avanzato l'attribuzione ad Antonio de Bellis in un momento di forte consonanza con i modi di Bernardo Cavallino e del suo stesso maestro Massimo Stanzione; il presente dipinto va datato verso il 1640-45, in prossimità del 'Ritrovamento di Mosè' di de Bellis a Londra; National Gallery of Art, per le similarità nei tipi fisici, per la tavolozza accesa dal rosso e dal bianco dei panneggi di San Sebastiano e per il viigoroso impianto del chiaroscuro.